Una
troupe giapponese della NHK (l’equivalente della Rai) mi ha ripreso tutto il giorno
a giro per Firenze. Non credo che ci sia una cosa che potesse coniugare meglio le mie passioni.. il mio amore per
Firenze, per il Giappone e per il cinema!
Tutto è nato grazie a questo blog. Un mese fa mi hanno contattato per riprendere
una giornata tipo di una ragazza fiorentina; dopo le mie 1000 incredulità, ho incontrato la troupe: la regista Naoko Saito, una bella e tosta ragazza di Tokyo (che smentisce tutti i luoghi comuni sulle ragazze giapponesi) il cameraman e il tecnico del suono, più ovviamente l’indispensabile Bruno, l’interprete.
Li ho incontrati sabato scorso e sabato 18 novembre avevamo le riprese.
Mi hanno chiesto una giornata tipica di
una fiorentina a giro per Firenze. Ho cercato di mostrare loro i miei posti, quelli che frequento davvero e che amo. Per motivi lavorativi ho scelto di mostrare loro il sabato.
Così alle 9.00 ci siamo trovati in
Piazza Beccaria alla fermata dell’autobussino elettrico “A”. siamo saliti su uno di questi piccoli bus - che tanto sono piaciuti ai giapponesi - e neanche a farlo apposta c’era un bel mix di persone all’interno. C’era persino una signora con un cane che ha ringhiato e abbaiato al cameraman!
Siamo scesi vicino
via de Macci e ci siamo avviati verso il
mercato di S.Ambrogio, un posto ancora genuino, frequentato da fiorentini: vecchie signore che si fermano a un angolo a commentare i mali di stagione,
un signore anziano che compra le mele, con sottobraccio l’Unità, le mamme con i bambini.. in mezzo a bancherelle ricolme di frutta e verdura, oltre che di vestiti di seconda mano. Mentre passeggiavo seguita dalla videocamera, sentivo i commenti delle persone che si dividevano fra l’incredulo “stanno girando un film?” “guarda è una modella” e l’ironico “arrivano i giapponesi” “sayonara”.
È stato divertente girare in mezzo a quei banchi di
frutta e verdura, comprare dei mandarini e mangiarne uno dicendo “buonissimo” mentre era terribile!!!
Poi siamo entrati dentro dove fra
salsicce appese, prosciutti e pezzi di ciccia, un chimico stava facendo una lezione di chimica ai bambini delle elementari! (le cose buffe che non prevedi e capitano!).
Dopo S.Ambrogio abbiamo fatto una sosta in
Piazza dei Ciompi, nota per il tumulto dei Ciompi e per la
loggia del pesce, con tanto di riprese allo
stemma ufficiale dei Medici (quello con le palle per intendersi).
Un giretto fra le anticaglie e curiosità del minuscolo mercatino e poi siamo ripartiti diretti al mio appuntamento immancabile del sabato: il
parrucchiere!
Avevo già detto a Joe che sarei passata ma ho visto come tutti fossero emozionati alla
Hairforce. E’ stato buffo mostrare ai giapponesi i piaceri della poltrona che fa il massaggio
shiatsu mentre mi lavo i capelli. Sono stati tutti molto carini con me.
Dopo il parrucchiere siamo andati dalla mia amica Erika alla
Fotolocchi in via del Corso. Ha uno dei
negozi di ottica più vecchi (e più belli) di
Firenze, nonché uno degli
archivi storici fotografici più forniti di Firenze. Abbiamo girato in presa diretta e la scena dei nostri saluti è stata così bella e spontanea che non abbiamo dovuto rigirarla! Ho provato alcuni degli occhiali più belli e cari del negozio:
Gucci, Chanel, Bulgari.. con montature favolose, enormi, anni 70…
Poi la regista ha voluto guardare alcune foto dell’archivio, splendide, di
Firenze negli anni 40. Una foto pazzesca mostrava un incidente di un tram con tutta la gente che accorreva.. in bicicletta!!!
Dopo il negozio di ottica, ecco il
negozio di vestiti: Raspini, in
via Roma, quasi in piazza Duomo. La fortuna che ci lavorasse la Cristina ci ha permesso di entrare e filmare alcune delle borse più belle che potessi immaginare. Ho lasciato il cuore su una borsa maculata di Chiarini. Ma anche su un paio di guanti neri di lana di Bluemarine, con rifiniture leopardate e la B di brillantini. Il negozio di Raspini, noto marchio a Firenze, è veramente bello e la scelta si è rivelata azzeccata.
Dopo quasi un’ora a filmare TUTTE le borse presenti, persino quelle da uomo, ci siamo diretti verso
Ponte Vecchio e Borgo S. Jacopo.Grazie alla gentilezza di Roberto, di sua mamma e di tutta la “famiglia” allargata presente.. ho potuto vedere una delle case più belle mai viste in vita mia. Una
casa torre del 300 arredata con gusto, e con un’attenzione molto forte verso l’arte (sia antica che moderna), abitata da persone squisitissime e di una grande apertura: nonostante non siano certo giovanissimi, mi hanno chiesto l’indirizzo web del blog!!!! Quando siamo entrati uno di loro stava scaricando la posta a un portatile.
Non dimentichero’ mai la
vista sublime dei tetti di Firenze, che si vedeva dalla terrazza davanti alla torretta. Ma nemmeno le belle parole di un fiorentino orgoglioso di essere tale. Il signor Benedetto mi ha fatto essere orgogliosa di far parte della sua stessa città, e anch’io avrei detto le sue stesse parole. Ciò mi ha dimostrato che non esiste estrazione sociale, età o sesso.. quando hai la profondità d’animo e la sensibilità artistica tale da apprezzare una città come Firenze, puoi ben coniugare la modernità con l’antico.
Tempo al tempo, siamo riusciti ad avere un bel tempo fino a quel momento, una mite (18 gradi!) e soleggiata giornata che a novembre è una rarità.
Infatti appena lasciata la casa torre (all’incirca le 14.30) ha iniziato a diluviare. Il freddo, la fame, la stanchezza ci hanno fatto decidere di concederci una pausa pranzo consistente. Hanno chiesto a me dove andare.. e beh giocando in casa ho consigliato loro il ristorante
Golden View, quale miglior posto per mangiare bene, esser trattati bene e godere di una vista mozzafiato (come si vede nella foto)?
Infatti anche se non c’era Francesco, siamo stati trattati benissimo, tutti molto gentili.
La troupe nonostante la stanchezza ha apprezzato sia il posto, che la cucina. In effetti abbiamo mangiato bene e speso il giusto (credo, non ho visto il conto, ma dai pareri..).
La regista si ricordava che era il posto dove ero stata per il compleanno della mia amica Baba e per quello di mia mamma!!
Mentre fuori dal finestrino il finimondo si abbatteva sull’
Arno, sul
Ponte Vecchio e sugli Uffizi (tuoni e fulmini!) noi ci gustavamo
ribollita, tortelli al tartufo, tagliatelle ai porcini, filetto al pepe verde e bocconcini di cernia con bacche di ginepro, alloro e non so cos’altro.
Il tutto accompagnato da Falanghina e per finire un
cheesecake ai frutti di bosco, alto svariati cm!!
Ci siamo alzati da tavola alle 16 passate, un po’ collassati dall’abbuffata e abbastanza tristi per il clima, visto che ci attendevano le riprese all’aperto, al piazzale.
Non si sono scoraggiati, dopo una
sosta al bar Serafini, a comprare
pasticcini e Brachetto (il cameraman è impazzito davanti alle vassoiate di pasticcini e bontà varie, presenti nel bar) siamo andati su alla
casa di Alessio, al piazzale Michelangelo.Hanno filmato me e la Baba mentre arrivavamo all’ingresso con il vassoio di pasticcini, poi il
panorama di Firenze al crepuscolo, con la
cupola del Duomo che si staccava sul cielo grigio-viola, e tutta Firenze illuminata, e infine noi, dentro, a una festicciola fra amici. Ci hanno filmato mentre ci chiedevano
perché ci piaceva Firenze, perché è bello viverci. E’ interessante come ognuno abbia dato una risposta diversa: Alessio li ha fatti ridere con il suo racconto dello schianto in motorino per ammirare il tramonto sui lungarni, la Serena li ha emozionati con la sua visione del tramonto su Firenze, Andrea ha sottolineato la bellezza ma anche la pecularietà del carattere dei fiorentini (un po’ chiusi, un po’ polemici, ma sempre pronti alla battuta e allo scherzo), la Chiara ha ricordato la bellezza della campagna toscana, così vicina alla città, e la Baba ha riassunto un po’ tutte queste cose, dicendo che a Firenze alla fine abbiamo tutto! Ed è per questo che – ha concluso Raffaella – è sempre bello tornarci anche se vivi fuori (lei sta a Milano e torna nel weekend).
Al di là della scena che era un po’ forzata per via della telecamera e dell’ingombrante microfono ( una via di mezzo fra uno swiffer e un gatto morto) la cosa è stata abbastanza spontanea e calorosa. Personalmente mi faceva impressione vedere i miei amici lì radunati a riflettere su una cosa che noi diamo per scontata, ma che a quanto pare attira tanto chi vive così lontano. Mi ha fatto piacere constatare in persone tanto diverse fra loro, un sentimento di
appartenenza alla città di Firenze molto forte, un orgoglio di viverci inespresso, ma presente. Anche se siamo sempre a lamentarcene, alla fine
ci piace Firenze!Concludendo, la giornata di sabato è stata fantastica. Non so se mi ricapiterà mai più una cosa del genere.. oltre all’emozione di esser seguita per un giorno intero, ripresa, intervistata, ecc. ecc. c’è stato il piacere di mostrare a tante persone
la vera Firenze. Quella che ancora resiste all’invasione dei centri telefonici internazionali, al proliferare di negozi di finta pelletteria toscana, dati in gestione a cinesi ed arabi (senza pregiudizio ma non possono spacciarmeli per handmade in tuscany!!), all’allontanamento forzato dei fiorentini dal centro storico (chiudendo l’accesso a ogni mezzo privato senza dare una reale alternativa pubblica), alla chiusura di negozi storici e allo spostamento delle abitudini d’acquisto (dai mercati rionali ai supermercati nei centri commerciali).
Ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato con la loro gentilezza, disponibilità e tempo: il negozio Fotolocchi, il negozio Raspini, il parrucchiere Hairforce, il bar Serafini, il ristorante Golden View, tutte le gentilissime persone presenti a casa di Benedetto, la mamma di Roberto e la mamma di Alessio, le mie amiche e i miei amici presenti, la troupe paziente e instancabile, la regista in gamba e simpatica, il traduttore sul posto Bruno e prima Federica, e ovviamente la Nhk che ha voluto riprendere me, una perfetta sconosciuta a zonzo per Firenze!
DOMO ARIGATOO, SAYONARA!
guarda anche il
secondo giorno di riprese>>