In attesa del Capodanno (come ho già scritto) ho deciso di fare un giro in Trentino Alto Adige, alla ricerca di un po' di neve. Una prima pausa a Rovereto, poi ripartita verso Bressanone fino all'ultimo dell'anno in Val di Non.
Peccato arrivare quassù e scoprire che non c'è neve. Sulle cime qualcosina, ma in fondovalle niente. Ho deciso di evitare le zone più turistiche prese d'assalto dagli sciatori (come la Val Gardena) e mi sono ficcata nella meno nota (almento per me) Val di Funes. Piccola e tortuosa, è una valle senza via d'uscita. E' famosa (ho scoperto dopo) per aver dato i natali a Reinhold Messner.
Lì per lì non sembra offrire molto ai turisti, persino trovare un ristorante può essere ardua. Ma è un paradiso per gli amanti delle racchette (le ciaspole) e della slitta. E così mi sono decisa - vincendo qualche paura - a noleggiare uno slittino, prendere l'autobus fino alla malga / rifugio Zannes a 1700 metri e da lì scendere a valle, tramite un sentiero lungo 3 km in mezzo al bosco (con un dislivello di circa 350 metri). Inutile dire che dopo i primi metri di terrore, ho preso confidenza col mezzo e ho smesso di frenare... era da tempo che non mi divertivo tanto! Scendere a perdifiato con la slitta, con a lato lo strapiombo, è stato davvero emozionante (e anche un po' faticoso, alla fine che addominali..).
Forse è per questo che quando mi sono mangiata la zuppa di canederli allo speck (knedelsuppe) mi sono sentita un po' meno in colpa!! (che porzioni che hanno da queste parti.. e che prezzi bassi..).
Dopo la Val di Funes sono andata a Bressanone, ma il tutto esaurito mi ha scoraggiato, costringendomi a cercare un gasthof a Colle Isarco, a meno di 10 km dall'Austria. Il paesino è normale, con i piloni del viadotto dell'autostrada del Brennero che sovrastano tutto. Ma non si mangia male (nella foto: gnocchetti con filetto in salsa di funghi). Peccato la temperatura.. la macchina segnava - 9!
Vi saluto come dicono qua: aufwiedersehen!
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