Scrivo con 2 giorni di ritardo perchè ero troppo incasinata col lavoro per poterlo fare prima. Approfitto di un break per raccontarvi di lunedì sera, una serata che era nata storta e poi si è trasformata in una splendida sorpresa. Dopo una serie di problemi lavorativi vari le possibilità erano due: o a casa a letto lasciando il mondo fuori, oppure uscire e svagarsi (nonostante il malditesta devastante). Per fortuna ha prevalso la seconda.
Sabino mi ha invitato a cena a casa sua a fare da cavia a una nuova creazione: il riso al caffè. Gusto particolare, ma mi è piaciuto!
E dopo siamo andati all'anfiteatro di Fiesole a sentire il concerto di Stefano Bollani "Carioca" .
Sabino mi ha invitato a cena a casa sua a fare da cavia a una nuova creazione: il riso al caffè. Gusto particolare, ma mi è piaciuto!
E dopo siamo andati all'anfiteatro di Fiesole a sentire il concerto di Stefano Bollani "Carioca" .
L'anfiteatro era strapieno, hanno dovuto stoppare le vendite, del resto per soli 14 euro valeva la pena: la location è sicuramente suggestiva e Bollani è una garanzia.
Che cos’è Carioca? È l’inedito viaggio che l’acclamato pianista, premiato nel 2007 con l’Hans Koller European Jazz Prize, ha intrapreso andando alla scoperta del mondo del samba e dello choro; le vere, autentiche colonne sonore di Rio de Janeiro. Il brodo primordiale da cui successivamente ha preso forma la Bossa Nova.
Scatenato, ironico, virtuosistico come suo solito, Bollani ha messo in piedi uno spettacolo animato e divertente con una band molto interessante. Ho trovato molto bravo il chitarrista Marcos Pereira e il percussionista Armando Marçal, noto come “Marçalinho", ma in generale ho notato un ottimo affiatamento fra tutti i componenti del gruppo. Fra le canzoni:
“A voz do morro” di Zé Keti, “Samba e amor” di Chico Buarque o “Luz negra” di Nelson Cavaquinho, “Segura ele” del maestro Pixinguinha e “Tico Tico no Fubà” di Ziquinha de Abreu. E ancora “Na baixa do sapateiro” di Ary Barroso, “Outra coisa” di Moacir Santos e “Trem da onze” di Adoniran Barbosa, il famoso “inno di San Paolo” tradotto anche in Italia da Riccardo Del Turco come “Figlio unico” e che Bollani canta e reinventa ogni volta. Suona anche un suo pezzo, molto carino, dal titolo "il domatore di pulci".
Oltre due ore di concerto con un pubblico che ha apprezzato a tal punto da costringerlo a più di un bis.
leggi l'ottimo articolo di Andrea Scanzi sulla Stampa
leggi anche le registrazioni del Dottor Djembè
Domani sera (giovedì 23) invece vi consiglio il concerto della moglie, Petra Magoni: altrettanto brava e ironica. In Fortezza.
Scatenato, ironico, virtuosistico come suo solito, Bollani ha messo in piedi uno spettacolo animato e divertente con una band molto interessante. Ho trovato molto bravo il chitarrista Marcos Pereira e il percussionista Armando Marçal, noto come “Marçalinho", ma in generale ho notato un ottimo affiatamento fra tutti i componenti del gruppo. Fra le canzoni:
“A voz do morro” di Zé Keti, “Samba e amor” di Chico Buarque o “Luz negra” di Nelson Cavaquinho, “Segura ele” del maestro Pixinguinha e “Tico Tico no Fubà” di Ziquinha de Abreu. E ancora “Na baixa do sapateiro” di Ary Barroso, “Outra coisa” di Moacir Santos e “Trem da onze” di Adoniran Barbosa, il famoso “inno di San Paolo” tradotto anche in Italia da Riccardo Del Turco come “Figlio unico” e che Bollani canta e reinventa ogni volta. Suona anche un suo pezzo, molto carino, dal titolo "il domatore di pulci".
Oltre due ore di concerto con un pubblico che ha apprezzato a tal punto da costringerlo a più di un bis.
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Domani sera (giovedì 23) invece vi consiglio il concerto della moglie, Petra Magoni: altrettanto brava e ironica. In Fortezza.
Hai messo la moderazione ai commenti, vero?
RispondiElimina.-)
Non perdi tempo... sempre a cena con qualcuno...
RispondiEliminaSticazzi
RispondiEliminaalla faccia. o dove abita questo sabino x avere una vista così?
RispondiEliminaMhhmmm..Andrea Scanzi...è uno dei pochi giornalisti che mi fa sospirare...fortuna che non l'ho mai incontrato: potrei fare follie per lui.
RispondiEliminaE, invece, questo risotto al caffè come nasce? Mi intriga non poco...
per federica: fatti raccontare dal risottaro come nasce l'idea.
RispondiElimina:)
Andrea Scanzi è molto bravo, vero!
RispondiEliminaOcchio che dai gossip Bollani e Magoni sembrano in rottura :D
eccomi !!
RispondiEliminain memoria di un superlativo risotto polvere di caffè e cannella mangiato al ristorante mi son deciso a provarlo a casa: ricetta semplicissima, da testare per raggiungere il giusto grado di amaro . . .
l'ho già replicato con variante sul tema (mantecatura con la scamorza affumicata)
:-)
...slurrrrrp!!
RispondiEliminanon mi invitare mai eh.....
RispondiEliminai'vanna in partenza (domani) per l'elba
Ovanna
RispondiEliminaInizia tu ad invitare all'elba
E poi si vedrà
:-)
ma possibile che nessuno (vedi: amanti della musica) si indigna nel vedere un bravo musicista che fa il pagliaccio durante i suoi concerti?? ma se voglio divertirmi con uno schetch vado a vedere un film di alberto sordi... e la cosa scandalosa è che lui prende 13mila euro a concerto perchè fa il buffone, mentre altri musicisti (vedi pierenunzi) sono quotati molto meno pur dando una pista al nostro simpaticone... questa è l'italia, poveri noi!
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