Non dite che a Firenze non si fa arte contemporanea, o che non ci sono mai cose ganze da fare. Il problema magari è conoscerle, perché non sono promosse dai canali istituzionali... ma ci sono! E mentre la folla si accalca nella frenesia dello shopping natalizio, voi vi potrete scoprire a cercare il senso di una statua appesa per orizzontale a una parete.
Trovo solo oggi il tempo di scrivere della meravigliosa iniziativa del weekend scorso: Private Flat. Premetto che purtroppo ho potuto partecipare solo a un numero ridotto di eventi a causa di una violenta intossicazione alimentare, che mi ha tenuta sveglia la notte del sabato e in coma (quasi) tutta la giornata della domenica... veniamo al dunque.
Private flat: cos'è? 12 appartamenti privati, di gente comune, aperti al pubblico con all'interno installazioni di arte contemporanea o piccole performances. E' un'idea fantastica: si entra in casa di sconosciuti che ti accolgono sorridenti, magari ti offrono un biscotto o un te' caldo e ti illustrano l'opera dell'artista, inserita fra il loro divano e la cucina.
In realtà non erano tutti appartamenti, c'era anche un garage e una scuola di ballo (un posto incredibile che non conoscevo!) ma è stato comunque interessante.
L'arte contemporanea si sa è difficile da capire e da amare, soprattutto se non viene spiegata per bene. E' vero che per alcune persone è questione di emozioni a pelle. Ma io preferisco capire. Molte delle cose che ho visto, di primo acchito mi dicevano ben poco. Invece una volta illustratomi il senso, hanno dato il via a un turbinio di pensieri.
Il tema comune era la vergogna, intesa in tutte le sue forme.
Il primo Private Flat che ho visto, uno studio / garage in Borgo Allegri, fra gabbie, riferimenti religiosi ed edifici con piattaforme “sociali” (con tanto di logo Facebook) indagava il senso di (non)vergogna nell'essere spiati e nel mettersi in mostra.
Il secondo, poco distante, era una vera casa abitata, dove alcune opere fatte in... erano ricavate ricalcando specchi, e a loro volta mostravano una realtà specchiata di chi si avvicinava e le conseguenti “riflessioni” (appunto) che ne derivano.
Poi c'è stata la scuola di ballo, un tesoro nascosto in una via residenziale vicino a Porta Romana, fra vecchi anfratti e cunicoli. Sul parquet e sotto i riflettori un pugile in boxer rossi ha ballato sulle note di Amado Mio fra cadaveri di maiali e ippopotami, mentre alle spalle del pubblico un video mostrava la difficile situazione degli immigrati di colore in Italia (mai argomento è stato più attuale in questo momento).
Infine un appartamento appena svuotato in via della Scala dove un'artista interpretava i passaggi dalla vita alla non – vita e viceversa: le foto di quando era abitato, la muffa / fungo che emerge dal pavimento, il caminetto con la cenere che ospita una persona in carne e ossa...
Ce ne fossero di eventi così a Firenze. Per aprire le case e le menti dei fiorentini. E tutto gratis.
Non servono le opere miliardarie degli archi-star per fare arte contemporanea a Firenze.
Bravissima Nelli!
RispondiEliminaConcordo con te!
Firenze offre molto, ma è più facile dire che non offre niente invece di cercare e scoprire cosa offre...
_il ragazzo col ciuffo_
Ottimo blog, complimenti davvero!
RispondiEliminaTante cose da leggere e seguire per la nostra amata Firenze !