Segnalo uno spettacolo da vedere perché è qualcosa di diverso dalle solite commedie. Il regista, Iacopo Biagioni, lo ha definito un "grottodramma". Le musiche sono originali, scritte apposta per lo spettacolo e sottolineano in maniera perfetta le singole scene.
Max Frisch, scrittore e architetto svizzero-tedesco, scrisse questo testo teatrale nel 1958, dopo avere conosciuto e frequentato Dürrenmatt e Brecht. È sotto l'influenza di quest'ultimo che Frisch concepisce Omobono: la struttura narrativa dell'opera, conseguentemente, ha sfumature bizzarre, irreali, a tratti noir, con effetti tragicomici che trasportano lo spettatore in un susseguirsi di scene piene di amicizia e di manifesta falsità.
L'aver raggiunto una posizione sociale di rispetto e di potere sulle classi inferiori trasforma il nostro Omobono in un individuo falso, non privo di odio e terrore per tutti coloro che, a suo dire, lo temono e rispettano, ma in realtà lo odiano a loro volta.
Le vicende comico-drammatiche si succedono in un clima grottesco in un luogo senza tempo, in un ambiente amico a Omobono.
Omobono e gli incendiari.
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