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lunedì 19 ottobre 2009

Visita al Meyer

Giovedì scorso sono stata invitata a visitare il Meyer (non è certo un'attrazione turistica, ma è una storia lunga da raccontare). In ogni caso, dopo aver letto di quanto questo ospedale sia all'avanguardia, ero molto curiosa di vederlo.
Sono rimasta favorevolmente impressionata.
E' vero che ci sono i bambini malati e molti anche gravi, ma raramente ho trovato un ambiente così a ... misura di bambino.
Come si legge nella loro brochure:
Il bambino non è un paziente. Non è un semplice destinatario di cure, ma è soprattutto protagonista attivo. Per questo la fondazione Meyer nelle sue attività di comunicazione ha come interlocutori diretti proprio i bambini.

E' difficile per me restituire con le parole le oltre 2 ore che Alessandro, il gentile responsabile della Fondazione, mi ha dedicato. Troppe cose mi hanno colpito.
La luminosità (5 piani di edificio riescono a prendere luce dal tetto in maniera naturale), il sole, che filtra dalle tende bianche (sembra di essere al mare), il verde del parco (quanti alberi e come è stato ben inserito nella collina), il legno (usato ovunque), i colori, gli spazi accoglienti, le pareti curve - senza spigoli, le opere artistiche che sembrano giochi, gli animatori, i musicisti, l'orto botanico, il tetto a giardino (isolante e bello da vedere, con i coni a forma di cappello di Pinocchio) la ludoteca, le divise colorate, le sedie a forma di coniglio...
E ancora...
- il percorso che ti porta alle varie aree (a seconda della gravità) è stato studiato per essere il più possibile "accogliente";
- la sala dell'accettazione con enormi vetrate (ricoperte di pannelli fotovoltaici per risparmiare e recuperare energia, con tanto di contatore!) e in legno bianco ricorda ora una navata di una chiesa, ora il dentro di una balena (il tema di Pinocchio ricorre spesso nel Meyer);
- i giochi e i coni di luce, oltre a far vivere di luce naturale gli ambienti, creano effetti visivi di impatto e divertenti;
- i corrimano e i banconi sono ad altezza bambino.
- le scale sono "disegnate" per divertire anche se le guardi a testa in giù: non hanno una funzione architettonica, ma possono stupire i bambini.
- le pareti colorate oltre a dividere le zone per chi aspetta, da quelle per chi si occupa dei malati, fanno da elemento di arredo...
E tanto tanto altro.
E dietro a tutto questo se da una parte uno staff medico che cerca di elevarsi sempre più, per curare i piccoli pazienti, dall'altra c'è una fondazione che con semplicità e orgoglio gestisce le donazioni dei privati e delle imprese.
Ho scoperto che oltre ai soldi e al tempo si puo' donare anche il latte materno! Che anche piccole quantità sono importanti perchè possono essere monodosi per bambini piccolissimi.
Per info sulla fondazione e su quello che al momento serve potete scrivere a fondazione@meyer.it

Ah ho anche scoperto che si dice mEyer e non mAyer perchè il gentiluomo che lo ha fondato nel 1891 in memoria della moglie era russo; e che quando venne deciso di creare uno Spedale dei Bambini, i residenti di zona (Le Cure) fecero un comitato di protesta perchè non volevano un edificio pieno di malati e infetti! (ah, noi fiorentini non cambieremo mai).

7 commenti:

  1. Io invito sempre tutti, quando ne abbiano l'occasione, a fare donazioni al Meyer in ogni modo: ad esempio con le bomboniere, nel caso di battesimi, comunioni o matrimoni (sono veramente belline e ben fatte)...o con donazioni in occasioni più tristi (ad esempio la perdita di qualcuno..invece che fare fiori, si può fare una donazione al Meyer che sia in memoria di chi se ne è andato)..o semplicemente con il 5X1000...il Meyer è uno dei fiori all'occhiello di Firenze...e il personale , oltre ad essere valido, è veramente "umano"...io ho avuto bisogno del servizio di fisioterapia per la mia bimba e, nonostante si trattasse di una cosa "semplice" - considerato che ci sono bimbi che soffrono di patologie veramente gravi -, le fisioterapiste (io e la Fiore non dimeticheremo mai la tata Paola!!!!!) si sono prodigate con disponibilità, pazienza e professionalità. Michela

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  2. vero, grazie Miki di aver ricordato anche questi aspetti.

    un bacino alla Fiore :)

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  3. Un esempio di come si possono gestire correttamente i soldi pubblici e le donazioni dei privati cittadini..
    Brava Nelli, ottimo servizio :-)

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  4. Concordo pienamente con Michela in tutto quello che ha detto...in effetti in più di un occasione brutta (purtroppo) ho avuto modo di vedere come lavorano e come vengono gestiti i soldi.

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  5. buongiorno nelli ! grazie per il bellissimo e utilissimo blog :) ho un favore da chiederti,amo cucinare,mi piacerebbe frequentare qualche corso,magari gratuito, che rilasci un attestato .sai mica dove posso rivolgermi?grazie e buona giornata! elisa

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  6. Bellissimo post! Davvero!
    Grazie per avermi fatto conoscere qualcosa in più su questa splendida realtà fiorentina.
    Mia nipote ha dovuto passare qualche settimana nel vecchio Meyer, qualche anno fa... non è stata una bella esperienza, per nessuno di noi.
    Inoltre so che organizzano molte iniziative davvero interessanti e all'avanguardia come musicoterapia (a cui partecipa anche una mia amica) e pet-therapy.

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  7. per elisa: onestamente non li conosco, ma so che a Firenze ce ne sono diversi. se qualcuno degli chef in ascolto ti vuole rispondere, lo invito a farlo!

    grazie a tutti gli altri :)

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