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martedì 12 dicembre 2006

la trasformazione di Firenze: la pensilina di Isozaki

e dopo tanti post frivoli... passiamo a qualcosa di più serio nella mia amata-odiata Firenze.
Su tutti i giornali stamani mattina è uscita la notizia: si farà la pensilina di Isozaki agli Uffizi!

anche il mio commentatore preferito mi manda la notizia

Finalmente l’assessore all’urbanistica del Comune di Firenze ha dichiarato che la pensilina degli Uffizi verrà realizzata! Si può essere d’accordo o meno sull’estetica, ma una soluzione definitiva andava trovata. Sembra che in una riunione ministeriale sia stato deciso « di procedere con la progettazione esecutiva prima e la realizzazione poi dell'uscita ideata da Arata Isozaki» e di «dar corso immediatamente alla redazione del progetto definitivo ed esecutivo del progetto Isozaki, che dovrà concludersi in sei mesi, e trovare la giusta armonia anche sotto il profilo cantieristico con i lavori in corso», parole dell’assessore!!

che dire.. personalmente non sono molto d'accordo. capisco l'ambizione di svecchiare la città di Firenze inserendo un'opera d'arte di un famoso architetto mondiale, compatisco il desiderio di imitare la piramide di vetro del Louvre a Parigi, e vedendo il progetto manifesto i miei dubbi.
La zona dove dovrebbe essere costruita la pensilina, è così angusta, con palazzi storici ravvicinati e una cosa come quella.. non so proprio come ci starebbe. Del resto ultimamente mi pare che l'amministrazione di Firenze non abbia molto a cuore l'estetica della città, altrimenti non avrebbe consentito la costruzione dell'hotel Hilton (il grattacielo rosa che svetta con il cupolone sul panorama di Firenze) o il palazzo di Giustizia a Firenze Novoli. Non voglio fare l'antiquata o quella che non apprezza l'arte moderna, ma ci sono cose sulle quali non si discute. Ricordo lo spettacolo di Beppe Grillo a Firenze quando dimostrava che lo stress delle persone dipende anche dalle case dove vivono. Ma non voglio tornare sempre su questi temi. Firenze sta cambiando, è un dato di fatto. Gli ultimi anni la stanno rivoluzionando.

In viale Belfiore si sta costruendo un edificio ad uso alberghiero. Il progetto (riprodotto qui accanto, come appare nelle pubblicità intorno all'area), che ha garantito poco meno di 7 milioni di euro alle casse del Comune e 97 alloggi in affitto convenzionato e calmierato per 10 anni (alloggi in costruzione in via Toscanini e disponibili dalla prossima estate) è firmato dall'architetto francese Jean Nouvel. Il progetto di recupero era nato con le consuete polemiche: fin dal momento della sua adozione, avvenuta con l'ultimo consiglio comunale della scorsa legislatura aveva raccolto alcuni giudizi negativi. Molti consiglieri dell'allora maggioranza di centrosinistra si erano espressi con un voto negativo sulla proposta, tanto che la delibera era passata con 16 voti favorevoli e 15 contrari. Nel 2005 qualcuno si era detto contrario al progetto dell'architetto Jean Nouvel perché troppo chiuso, non aperto alla città e perché sembrava realizzato solo per garantire uno splendido isolamento agli ospiti dell'albergo. Ma pare che il progetto si farà...(anche se come si vede dalla foto ancora siamo a zero)

Mai nella storia repubblicana della città si sono fatti tanti concorsi di architettura come in questi ultimi sette anni. E, fatto veramente strano per una città come Firenze, non solo si sono fatti i concorsi ma si stanno anche costruendo i progetti vincitori. Mai come in questo periodo Firenze è stata presente sullo scenario internazionale dell'architettura, a cominciare dalla Biennale di Venezia del 2002 fino al Mipim di Cannes di quest'anno passando per le mostre dei progetti della nuova stazione e per gli innumerevoli eventi e conferenze di architetti di fama internazionale che si sono succeduti nel Salone dei Cinquecento o all'Istituto degli Innocenti.
Nei prossimi mesi inizieranno a Novoli i lavori per tre edifici progettati da Zaha Hadid, Odile Decq e Carme Pinos, mentre è in costruzione la nuova sede della Cassa di Risparmio progettata da Giorgio Grassi e saranno appaltati fra breve i lavori della nuova stazione di Norman Foster.

che dire.. speriamo bene!

9 commenti:

  1. Ciao Nelli, sono d'accordo con te, anch'io sono un po conservatrice sopratutto quando si parla di accostare il moderno con lo "spettacolo" del passato.
    A volte però, penso che Firenze è stata, è, e sarà ancora la città museo che ci incanta ogni giorno, ma dovrà anche restare al passo con i tempi di oggi. Proprio perchè è la città dei grandi artisti del passato, proprio perchè fa sognare con i suoi scorci architettonici mattutini di pioggia, dovrà diventare anche, la città delle grandi architetture del presente e del futuro.. non può e non deve fermarsi, ma deve farsi conoscere ancora, perchè venga riconosciuta "grande" anche nel futuro. naturalmente ovviando agli orrori.

    Un saluto
    Aria

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  2. hai ragione ARIA (che bel nome!).. temo che Firenze dovà stare al passo con i tempi. la mia paura pero' è che il cambiamento venga gestito male e sia troppo repentino. non sono contraria all'arte moderna (la piramide del Louvre mi piace e anche il museo "blu" a Graz) ma le cose vanno sapute fare. speriamo bene..
    grazie cmq per aver postato, è bello leggere l'amore per Firenze che traspare dalle tue parole.
    ciao :)

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  3. Ciao a tutti,
    ho trovato questo blog per caso e mi è subito piaciuto. Io non sono di Firenze, ma ci studio da 4 anni, alla facoltà di Architettura. Amo da sempre la città e da quando "la vivo" mi sento fiorentina a tutti gli effetti.
    Comunque, volevo scrivere circa la pensilina di Isozaki e mi devo dire assolutamente contraria. Sono dell'idea che nelle città italiane debbano metter mano architetti italiani, che conoscano perfettamente la nostra storia, che l'abbiano sempre vissuta, e che la comprendano. Sono contraria agli interventi estremamente moderni che, se pur belli architettonicamente, contrastano fortemente con l'esistente. Come la pensilina degli Uffizi di Isozaki, così il ponte di Calatrava davanti a S.Marco a Venezia!! Sono dell'idea che l'acciaio e il vetro siano bellissimi, ma che vadano costruiti nelle città americane o giapponesi, o comunque dove non è radicata una così forte presenza del passato come a Firenze. Secondo me Firenze, soprattutto il centro storico di Firenze, deve rimanere quello che è adesso, cioè l'esaltazione della bellezza e della grandezza rinascimentale, e non è quindi adatta a modernismi di dubbio gusto.
    Questa è la mia opinione, un saluto, ciao

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  4. ciao Fiorenza
    grazie del tuo commento, soprattutto perchè viene da una studentessa di architettura. quindi da una persona che ama e studia l'arte.
    anche a me piace l'acciaio e il vetro.. ma solo se ben integrati nel contesto. il problema è solo quello..
    cmq sono contenta che intervenite in tanti a dire la vostra. vuol dire che amate Firenze quanto me!
    ciao :)

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  5. Negli ultimi quattro mesi ho avuto la fortuna di vedere Berlino, Londra, Praga, San Francisco, Los Angeles e accostandole all'amata Firenze, dove vivo da sette anni cercando di diventare un collega dello scomodo Isozaki, ho confrontato un pò le varie situazioni:
    Berlino è una città storica che però a seguito della quasi totale distruzione avvenuto durante la guerra, ha dovuto rimettersi in discussione e superati anche le problematiche politiche che le impedivano una rinascita, ha sciolto ogni timore e probabilmente ha spiazzato tantissime città nel mondo diventando un luogo dove architettura moderna e passato convivono, spesso anche in modo estremamente affascinante. A mio modo di vedere il progetto del Postdamer platz, non solo è inserito bene nel tessuto urbano ma è diventato un punto di riferimento sia formale che urbanistico. Eppure è stato fatto da tanti nomi, anche di culture differenti...Pensieri, che sono poi continuati a Praga, dove l'unico evidente intervento esplicitamente moderno è una casa danzante che non può creare un movimento architettonico in Praga, sia perchè Ghery ha dato il meglio di se, anche senza il titanio o l'acciaio, creando un edificio che è insieme romantico e ironico, un pò come la città boema e proprio come lei vive del suo fiume, sia perchè Praga appare ancora così intoccabile e conservata gelosamente bene che una nuova costruzione si amalgama alla sua storia. A quel punto vado a San Francisco, tutto appare americanamente perfetto, eprpendicolare, sia sul piano orizzontale che su quello verticale, è la città americana che il turista medio si attende, luccicante, senza traffico, alta e grande. Leggermente pensierosa sul mare, la vista dei due grandi ponti, il Golden bridge e il Bay bridge non possono lasciare indifferenti la mente. Manca però qualcosa...stai a vedere che manca la storia, ma si! Credo proprio di si, la volontà di creare una città perfetta muore improvvisamente di fronte alla totale assenza di storia nel tessuto urbano della città...una riprova? Basta andare a L.A. la mitica Los Angeles che estendendosi per ca.70 miglia non fa che perseguire il solito concetto americano della grandezza ma dimenticandosi completamente della sua qualità, della sua vivibilità e se tutto questo ha un senso. Al suo interno le "opere" dei grandi nomi dell'architettura scompaiono, inghiottite da un'infinità di minuscole casette tutte uguali. Poi vai a Londra e ti ritorna in mente Firenze...una città storica in cui sembra ci sia il timore di fare nuove architetture e quelle che nascono non convincono oppure sono oggettivamente brutte e culturalmente sbagliate per la città. Sembra come quando una persona ha timore e indugia nel fare una cosa con poca convinzione, probabilmente sbaglierà a causa della tensione che ha dentro, che non gli permette di valutare bene la situazione. Credo che a Firenze stia accadendo questo, mancanza di convinzione nei nuovi progetti, problema che non permette di liberare la creatività degli architetti e non gli permette di valutare tutte le variabili, così presi dalla paura di sbagliare! Intanto passano gli anni, i nuovi progetti sono stati fatti e tanti altri verranno edificati e Firenze sta sempre peggio, tutti lo sanno ma nessuno ha il coraggio di ribaltare la situazione, nasceranno ancora periferie e progetti senza connessione con la città.

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  6. grazie lenny il tuo commento mi è piaciuto molto sia per quello che hai detto sia per il modo (complimenti scrivi bene). personalmente ho adorato berlino e la sua commistione di moderno e antico.
    san francisco non la conosco, ma londra si.
    beh.. hai ragione sai.. su Firenze.

    grazie davvero!

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  7. quella pensilina...ORRENDA!!!
    Speriamo che qualcuno metta una santa mano per ripotare tutti alla ragione!
    Che si adotti un'altra soluzione!
    Quell'enorme astronave scesa dal cielo fa proprio orrore!
    Aiutate Firenze a rimanere la città incantevole che è sempre stata.
    Baci a tutti!
    Michela

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  8. che dirti michela sto abbandonando le speranze..

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  9. Ciao sono un fiorentino (classe '78)che vive a Roma da qualche anno senza (quasi) nessun rimpianto per Firenze e di certo non "rimpianti" architettonici. L'operazione urbanistica che il Comune di Firenze ha messo in atto a Novoli sull'area ex-FIAT è a dir poco vergognosa. Io mi occupo di arte contemporanea, non sono un architetto, non perciò posso rimanere insensibile davanti a questo scempio. Ma avete visto di che accozzaglia si tratta? Stili diversi, mancanza di una visione d'insieme, funzionalità degli spazi discutibile, demolizione totale di tutti (a parte l'edificio che ospiterà l'ordine degli architetti) i precedenti fabricati che in parte sarebbero potuti essere riconvertiti. In tutte le grandi città fioriscono progetti di riconversione di spazi ex-industriali e Firenze che fa? Rade tutto al suolo. Non si tratta di scimmiottare le varie capitali europee ma sant'iddio, qui si scimmiotta addirittura il passato! Il palazzo di giustizia è un pachiderma nato in un'epoca non sua, disegnato da Leonardo Ricci. Andatevi a vedere i progetti di Sant'Elia e capirete da chi si è ispirato...stiamo parlando dei primi anni del '900 e siamo invece nei primi anni del 2000!. Odile Decq (che costruirà a Novoli insieme a Zaha Hadid) dice "Una pittura, un vaso di porcellana o un'architettura non sono mai di alcun interesse in quanto tali. E' solamente ciò che hanno di autentico, di invenzione, di umanità che conferisce loro valore". Ecco forse Firenze ha bisogno di una classe politica che sia in grado di capire il significato profondo di autenticità, di invenzione, di unmanità. Da La Pira in poi la classe politica fiorentina ha espresso il niente.
    Ah dimenticavo...forza viola...sempre.

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