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lunedì 3 dicembre 2007

Io sono..

Stasera a lezione abbiamo fatto diversi esercizi interessanti. Io stavo ancora piuttosto male per il dente ma ho deciso di andare lo stesso per non restare indietro. Per "fortuna" abbiamo fatto solo 2 ore.
Un esercizio mi è piaciuto molto, nonostante il dolore: quando abbiamo provato, partendo da un dettaglio, ad essere nuvola, poi pioggia, poi nebbia, poi grandine.. è complicato provare a essere tutte queste cose, ma stasera col gruppo siamo riusciti a lasciarci andare e trovare l'unisono. Una vera grandinata! mi sento molto Maya in questi momenti.. chissà se riusciro' anche a diventare altro.

Più tardi mentre alcuni temerari si mettevano alla prova con l'Amleto, le fitte che mi arrivavano alle tempie mi facevano immaginare il dolore di Amleto mentre si domandava se sia più nobile per la mente soffrire o prendere le armi contro un mare di affanni..

Per alcuni queste parole potrebbero adattarsi perfettamente al dolore che si prova quando si viene lasciati dalla persona amata, per altri potrebbe essere legato agli affanni di tutti i giorni (la famiglia, la mancanza di un lavoro), per altri ancora l'incapacità di reggere la pressione sociale desiderando una lieta fine, per me era un semplice mal di denti.. Ma le parole non sono mai banali.

Morire, dormire - nient'altro, e con un sonno dire fine alla stretta del cuore e ai mille tumulti naturali che eredita la carne.


a chi interessa, ecco le altre lezioni:
- i giudizi degli altri
- Essere altro da sè, ovvero il post sull'Amore..
- Laboratorio alla Pergola si lavora!
- Prove alla sala da ballo
- Essere o non essere

1 commento:

  1. Dormire forse sognare, è qui lo scoglio. Perchè, in quel sonno di morte, quali sogni possono venire, dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale, deve farci esitare. Ecco il motivo che da alla sventura cosi lunga vita.

    ^_^

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